Le tre Disgrazie
Ci sono Donne e donne. La differenza? Che ognuno, lo valuti in base al proprio metro.
Per la prima volta nella storia, abbiamo delle donne a ricoprire ruoli importanti all’interno delle istituzioni europee: Ursula Von DerLeyen, Presidente della Commissione europea; Christine Lagarde, Presidente della Banca Centrale Europea. Poi c’è Angela Merkel, Cancelliera della Germania.
Ma cosa accomuna queste donne? Sono tutte al vertice, sono al comando e sono in posizione di potere, in un momento storico senza precedenti. Il mondo ha già vissuto crisi economiche, pandemie, guerre, ma mai, mai abbiamo avuto tutto questo insieme; ed ecco perché, questo momento è senza precedenti, per la prima volta nella nostra storia, viviamo una concentrazione di eventi che direttamente ci tocca.
È stata creata l’Unione Europea, da cui alcuni paesi hanno tratto vantaggi e altri svantaggi. Chi ne avuto vantaggio, l’ha fatto a discapito degli altri paesi, ma poi, arriva un virus che “scatena” una pandemia e il mondo si è come fermato, salvo i conflitti che sono ancora in corso, salvo gli onnipresenti mercati, le borse,la finanza, salvo la speculazione che per definizione, nella pandemia trova il momento migliore, perché va sistematicamente a caccia di lauti affari sfruttando le debolezze altrui, perché è nella sua natura più perversa, cercare e rovistare soprattutto fra morti e feriti, saccheggiare e depredare quanto più sia possibile, meglio definito come bottino di guerra, nel perfetto stile dello sciacallo, che si nutre delle carogne lasciate sul campo di una battaglia ancora in pieno svolgimento.
Ad essersi fermata, è la vita dei comuni cittadini, ma come dice il proverbio non tutto il male vien per nuocere. Nonostante tutto, il virus ha un merito che gli va riconosciuto, perché ci mostra quanto il re sia nudo!
Il sistema mostra falle gravissime, minato radicalmente dalla insostenibilità materiale nell’affrontare una situazione sanitaria mondiale e poi quella assurda ipocrisia, che troppi dimenticano quanto sia dannosa, tramutando miliardi di esseri umani a mere vittime sacrificali.
Il virus ci mostra la cruda realtà delle cose, perché ci ha livellato a nullità in una situazione di panico, caos,insicurezza e instabilità anche in quei paesi che si credevano forti e all’improvviso, si scoprono inadeguati e soprattutto fragili.
Ma l’Unione Europea, ha veramente toccato il fondo, perché ha dimostrato di essere tutto fuorché UNITA. Sono emersi i nazionalismi, interessi economici, che prevalgono sulla logica minima di convivenza civile e solidale fra popoli, dominato da una classe dirigente, dedita a fare bene il compitino, che dimentica per quale motivo rivestono ruoli di vertice delicatissimi da espletare nelle funzioni per cui sono stati chiamati ad assumersi responsabilità gravose.
Ebbene, proprio nel momento più difficile, dopo quasi 75 anni trascorsi da una guerra mondiale conclusa con milioni di morti, ci saremmo dovuti aspettare dai vertici delle istituzioni che contano, esattamente quelle qualità umane, quelle doti, quei principi fondamentali necessari per assumere i comportamenti migliori nelle decisioni.
Insomma, una capacità alla guida dettata dalla saggezza che un ‘capo’ deve avere, per orientare chiunque lo segua per il suo bene e per il bene di milioni di esseri umani, che poi sono popoli e che poi sono nazioni in Europa.
Qui arriva la nota dolente, abbiamo 3 donne al vertice, al potere. Cosa vuol dire? Che appunto possono! Possono fare ciò che serve, ciò che è necessario, ciò che va fatto per far sì che questa situazione faccia meno danni possibili. E invece?
Invece hanno “scelto”, hanno “deciso”, di continuare imperterrite sulla stessa strada. Strada, di cui conosciamo benissimo le conseguenze e che questo virus ha solo accentuato. È proprio vero che “errare è umano, perseverare è diabolico”. In questo caso, è molto peggio della semplice ’occasione mancata, appunto perché, da decisioni sbagliate si concluderà nel modo peggiore possibile, una esperienza europea da cui non si potrà più assolutamente tornare indietro.
Nel grido di dolore per tutte quelle donne emancipate e capaci, è un tonfo terribile, un incrinare, un distruggere, un pesante arretrare in quella uguaglianza da tutti auspicata, in questi anni di tumultuosi cambiamenti socio economici spesso a costo di rinunce, nella conquista dei diritti civili, nella parità umana, nella modernità delle nazioni più evolute.
Se queste rappresentano i vertici, dopo questa esperienza gravissima, l’umanità potrà avere nuovamente fiducia per nominare le donne, sceglierle democraticamente e poi metterle a capo di qualcosa?
Quelle che risponderanno<“assolutamente si”> esse si illudono nella pazzia in cui sono avviluppate, perché hanno disconosciuto un ruolo, per tentare di sognare qualcosa che per ora almeno, non è assolutamente avvicinabile, se per l’appunto gli esempi sono questi!
Segreteria PSP