a cura di Antonietta Basile
Qualcuno ha detto che l’etica non esiste. Vero! Anzi, verissimo! E questo è proprio uno dei tanti mali che affligge questo mondo. Senza etica tutto è concesso, tutto è consentito, tutto si fa a volte ai limiti della legalità (e oltre). Si agisce senza considerare gli altri e ciò che ci circonda, senza pensare alle conseguenze. Se si ha un obiettivo l’importante è raggiungerlo, non importa come; non importa che sia a discapito di qualcosa o qualcuno. Deprediamo e distruggiamo l’ambiente per denaro senza pensare che da esso dipendiamo. La natura senza di noi vive lo stesso. In questi giorni stiamo vedendo come essa si stia riprendendo gli spazi che le abbiamo tolto. Il mondo continuerà. Non possiamo dire lo stesso del contrario. La distruzione dell’ambiente significa: autoestinzione; perché, come già detto, siamo noi a dipendere da esso e non il contrario. Ma cos’è l’etica? Cosa significa?
Definizione dal vocabolario italiano: Nel linguaggio filos., ogni dottrina o riflessione speculativa intorno al comportamento pratico dell’uomo, soprattutto in quanto intenda indicare quale sia il vero bene e quali i mezzi atti a conseguirlo, quali siano i doveri morali verso sé stessi e verso gli altri, e quali i criterî per giudicare sulla moralità delle azioni umane: e. socratica, e. edonistica, e. kantiana, e. utilitaristica, e. nietzschiana; Etica Nicomachea e Etica Eudemea, titoli di due opere morali di Aristotele.
In senso più ampio, complesso di norme morali e di costume che identificano un preciso comportamento nella vita di relazione con riferimento a particolari situazioni storiche: e. greca, e. cristiana; e. protestante, quella che, secondo le tesi del sociologo tedesco Max Weber (1864-1920), avrebbe informato in Europa lo spirito del capitalismo dopo il 16° sec. nei paesi protestanti, o fra le sètte protestanti all’interno dei paesi cattolici (si tratterebbe di un’etica razionalistica che assegna fini essenzialmente mondani, quali l’impegno, il lavoro, la riuscita, e soprattutto l’accumulazione metodica della ricchezza). In partic., e. professionale, l’insieme dei doveri strettamente inerenti alle attività professionali svolte nella società.
L’etica è quella che pone i limiti! Che pone i paletti che definiscono il confine che non va superato.
L’etica è quella che dice: questo non va bene! Così non si può fare!
L’etica è quella che dice che solo perché una cosa è possibile non è detto che sia giusto farla.
L’etica è quella che pensa alle conseguenze.
L’etica sono principi, è correttezza.
Lo so, tutto questo è pura eresia, ma, è quello di cui abbiamo bisogno. Ecco perché vi dico: siate ERETICI, siate ETICI!
SIGNIFICATI ETIMOLOGICI RICORRENTI ( ad ognuno il suo )
erètico agg. e s. m. (f. –a) [dal lat. tardo haeretĭcus, gr. αἱρετικός, propr. «che sceglie»; v. eresia] (pl. m. –ci). – 1. Chi, pur facendo parte di una chiesa o confessione religiosa, si fa promotore, sostenitore o seguace di un’eresia; in partic., chi, essendo membro della Chiesa cattolica, nega pertinacemente o anche soltanto mette in dubbio qualcuna delle verità rivelate o dei dogmi di fede: gli e. dei primi secoli del cristianesimo; essere condannato come e.; come agg.: setta e., gente e., ecc. 2. s. m., fig. a. Persona poco religiosa, miscredente (tosc. anche bestemmiatore). b. Chi, in politica o in altro, nel modo di pensare e di giudicare, diverge dalle opinioni e dalle ideologie comuni o da quelle accolte dal gruppo di cui fa parte. 3. agg. Che costituisce eresia, in senso proprio: proposizione e.; fare discorsi e.; è argomento Di fede e non d’e. nequizia (Dante); o che si allontana radicalmente da ideologie ufficiali o da idee comunemente accettate: sono idee e. le tue! ◆ Avv. ereticaménte, in modo che costituisce eresia: negare ereticamente il dogma trinitario; interpretare ereticamente un testo sacro.
ereṡìa (pop. tosc. reṡìa) s. f. [dal lat. haerĕsis (nel sign. eccles.), gr. αἵρεσις, propr. «scelta», der. di αἱρέω «scegliere»]. – 1. Dottrina che si oppone a una verità rivelata e proposta come tale dalla Chiesa cattolica e, per estens., alla teologia di qualsiasi chiesa o sistema religioso, considerati come ortodossi. 2. estens. e fig. a. Idea o affermazione contraria all’opinione comunemente accettata: e. poetica; e. artistica; un articolo, un discorso pieno di eresie; i suoi giudizî sul nostro Risorgimento sono grosse eresie; in riferimenti politici, atteggiamento che contrasta con i principî dottrinali e le linee direttive (di un partito, di un regime, ecc.).