Autore Topic: Milano, elezioni 2021, il quadro della situazione  (Letto 1442 volte)

BrunoAlessandroBertini

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Milano, elezioni 2021, il quadro della situazione
« il: Settembre 13, 2021, 12:51:27 pm »
A Milano, come in altre città, è cominciato l'evento elettorale che porterà all'elezione del nuovo sindaco e al rinnovo dei consiglieri comunali.
Mi sento quindi in dovere, come rappresentante del pSp, di fare un quadro generale della situazione.

IL NOSTRO IMPEGNO:
Noi non siamo presenti direttamente a queste elezioni perché il Partito Sovranità Popolare non ha come sua vocazione l'amministrazione locale.
C'è tanta gente qui a Milano e in tutta Italia che potrebbe fare benissimo in questo, essere un ottimo amministratore locale, e se ci fossero candidati che meritano e potremmo far votare ed eleggere nella nostra lista li candideremmo certamente anche alle amministrative comunali o regionali.
Siamo certi però che queste persone, che esistono e non sono poche, siano già presenti in buon numero in tutte le altre liste elettorali che si sono presentate a queste elezioni.
E' assolutamente inutile, in questo scenario, aggiungere una ulteriore lista e un altro candidato sindaco di Milano.
Certo ci sono ottime persone che avremmo candidato volentieri ma è stato deciso di dare loro l'opportunità di essere votati sostenendo un'altra lista, quella di Paragone per Milano.

IL SINDACO MIGLIORE:
Ora voi penserete che, vista la scelta fatta, Gianluigi Paragone sia il miglior sindaco possibile per Milano.
La mia risposta è no.
Normalmente non lo sarebbe, nonostante sia una persona capace e onesta la sua carriera politica è già ben avviata su altre strade e non è certo un segreto che esiste un progetto di partito nazionale di cui lui è la figura più rappresentativa.
E' chiaro, la sua partecipazione ed ancor più la sua elezione avrebbe una valenza nazionale, e lui stesso nei suoi comizi in modo molto sincero spiega che da primo cittadino di Milano, come rappresentante del popolo e della città più produttiva d'Italia, andrebbe dai rappresentanti nazionali a pretendere attenzione per i problemi di Milano, che poi sono quelli di tutte le città d'Italia.
Normalmente sarebbe un uso "distorto" della carica di sindaco ma se guardiamo alla situazione attuale diventa invece la scelta migliore, quasi obbligata, visto che da anni Milano è stata imbrigliata da leggi nazionali che hanno distrutto il suo tessuto sociale, affossato la sua economia e azzerato totalmente il suo peso politico.
Certo un sindaco concentrato sull'amministrazione locale e capace di amministrare un territorio così complicato in situazioni normali sarebbe meglio, ma purtroppo la realtà è che non potrebbe comunque farlo se non scontrandosi prima con le realtà della politica nazionale.
Poniamo l'esempio che sia eletta Miriam Tedone di Potere al popolo come nuovo sindaco di Milano.
(N.B.: come esempio volevo scegliere l'ultimo candidato presente in questo articolo https://www.milanotoday.it/politica/elezioni-comunali-2021/candidati-sindaco-liste-chi-sono.html ma era Paragone e quindi ho dovuto scegliere il penultimo).
Una volta eletta cosa potrebbe fare se non cercare un accordo coi partiti nazionali o in alternativa andarci apertamente contro?
Se ti limiti ad amministrare, che tu lo faccia bene o male, sarai schiacciato dal potere mediatico che è molto sbilanciato verso i classici partiti del centro destra, centro sinistra e m5s (che nonostante abbia una indubbia forza a livello nazionale ha ceduto al compromesso e riesce a stento a difendere l'operato del sindaco di Roma).
Gianluigi Paragone è l'unico candidato sindaco che può avere un peso politico nazionale e un partito che ad oggi lo può supportare su tutto il territorio.
E' l'unico che in qualche modo può inserirsi nella lotta tra i sindaci proposti dai partiti attualmente al potere che, badate bene, sono anch'essi una mera appendice della politica nazionale e hanno il compito di azzerare il perso politico di una città come Milano che da 20 e più anni è stata sedata ed piegata ad accettare scelte molto dannose per i suoi cittadini.
Tanto che ormai, fuori da alcuni quartieri specchietto per allodole, sta diventando uno dei posti più invivibili d'Italia.
Beppe Sala è stato bravissimo nel mettere d'accordo tutti quelli che volevano una "Milano da bere" dopo averla munta come una mucca da latte.
La trasformazione in una città turistica "mordi e fuggi" o per investimenti "costruisci e scappa" come Expo 2015, in cui pochi si arricchiscono mentre la città si impoverisce e colleziona progetti fallimentari.
E' stato talmente bravo che il centrodestra non ha mai sollevato un dubbio o una polemica sul suo operato e scommetto sarebbe felicissimo di una sua rielezione.

Analizziamo i suoi Avversari in ordine di importanza mediatica, sempre dall'articolo di Milano Today: https://www.milanotoday.it/politica/elezioni-comunali-2021/candidati-sindaco-liste-chi-sono.html
Per dimostrare quanto Sala sia il sindaco perfetto per il centrodestra osserviamo la foto di Luca Bernardo: sappiamo che l'immagine è importante e per queste foto si può scegliere una inquadratura "normale" come sul posto di lavoro (vedi foto di Sala e Mariani) persone semplici; in alternativa un vestito più ricercato che metta in risalto la serietà e una immagine impeccabile.
L'immagine del candidato sindaco del centrodestra è equidistante da queste due ipotesi.
Giacca blu elettrico e cravatta rossa molto appariscenti mentre fa una smorfia che con quegli occhiali è quadi una caricatura.
Lo vorreste come rappresentante di Milano?
Poi leggendo il suo curriculum politico la parte più rappresentativa è che " Suo fratello Maurizio è stato consigliere e assessore regionale di Forza Italia, poi deputato" ma non vi è dubbio che sarebbe un eletto molto fedele al partito visto che "Nel 2017 venne chiamato ... all'Autorità Nazionale anticorruzione come esperto in ambito sanitario" e sappiamo bene come in ambito sanitario sia difficile impedire che le case farmaceutiche impongano i loro prodotti al SSN.
Per fortuna sotto la sua guida non mi ricordo siano stati segnalati problemi di questo tipo.
Dopo questi due assi calati dall'alto parliamo del candidato m5s.
Non vorrei sbagliare ma la realtà territoriale aveva espresso un candidato che però è stato poi sostituito all'ultimo istante da Layla Pavone.
A mio personale avviso si è preferito sostituire un bravo amministratore locale con un personaggio politico esperto in immagine e spendibile a livello nazionale, tradendo per l'ennesima volta le buone intenzioni della base del movimento.

AMMINISTRATORI VS POLITICI DI IMMAGINE
A questo punto faccio una pausa per ribadire un concetto importante.
I sindaci visti fino ad ora hanno valenza politica nazionale e la loro immagine e fedeltà ai partiti è fondamentale.
Ad amministrare Milano ci penseranno altri, dietro le quinte, seguendo le istruzioni dei vari partiti.
Loro invece sono l'immagine pubblica, che deve essere impeccabile, inattaccabile ed espressione diretta dei partiti nazionali.
Tra questi non scordiamoci Paragone che rappresenta l'unica alternativa.
Questi fanno un campionato a parte.
Questi non dovrebbero neppure candidarsi a sindaco secondo me ma proseguire nella propria carriera politica nazionale o industriale che sia.
Gli altri candidati rientrano invece nella categoria che aspira ad essere sindaco per amministrare in prima persona la città, con risultati potenzialmente molto migliori se fossero lasciati liberi di portare avanti i propri programmi.
La stessa distinzione la faccio anche per ogni singolo candidato.
Ci sarà chi aspira a fare carriera politica e mettersi in mostra per ottenere un posto migliore nel partito e chi invece è sinceramente interessato a risolvere i problemi della città e vorrebbe davvero impegnarsi per una buona amministrazione.
I partiti nazionali vorrebbero eleggere una schiera di fedelissimi, ma devono anche prevedere una certa quota di persone capaci di amministrare davvero la città.
Quindi nelle loro liste ci saranno di certo quasi tutti gli attuali consiglieri, per dare continuità a un governo cittadino che a loro è andato molto bene in questi anni.
Il problema di questi candidati, capaci di amministrare ma inseriti nelle liste maggiori, è che hanno rinunciato a muoversi per il bene della città.
Sicuramente sono capaci e partivano con le migliori intenzioni ma dopo anni al servizio di dirigenti assoggettati a logiche politiche la selezione è stata fatta e chi è rimasto sa chi deve accontentare prima di poter fare davvero qualcosa per i milanesi.

LE ALTRE LISTE:
Come detto le altre liste sarebbero le uniche veramente improntate a un governo cittadino.
Milano in comune e Civica ambientalista sembra raccogliere persone che hanno già avuto ruoli gestionali a Milano in questi ultimi anni e per motivi numerici o per non essere del tutto allineati col sindaco uscente sono stati dirottati in una lista di serie B.
Una lista che porterebbe eletti nel segno della continuità e i loro candidati più forti hanno già un posto assegnato nell'organigramma del governo cittadino.
Milano Liberale e Socialisti di Milano sostengono Giorgio Goggi.
Appaiono come l'espressione di un blocco politico precedente ma ancora presente sul territorio.
Come per la precedente lista credo che puntino a confermare i loro candidati in alcuni ruoli politici anche non di primo piano.
Blocco comunista:
Ci sono alcune liste che non cito che puntano a sfruttare la propensione di molti a votare comunista per abitudine. Sono contrariato perché riescono a dividersi e a proporre ben due candidati sindaco quando invece per ricostruire un movimento comunista serio si dovrebbe lavorare tutti assieme, seguendo atre logiche.
Blocco politica alternativa:
Qui rientra in parte la lista di paragone che però ha caratteristiche uniche e per altri motivi appartiene al gruppo dei partiti nazionali.
Potere al popolo con Miriam Tedone lo abbiamo usato per spiegare come in questo momento storico particolare non si dovrebbe perseguire un'azione isolata ma unire le forze costruendo un polo elettorale in grado di offrire una valida alternativa all'attuale governo locale (e nazionale).
Un discorso che può essere valido anche per il movimento 3V col suo candidato sindaco Teodosio De Bonis (alternativa che ha saputo sfruttare la preoccupazione per le troppe imposizioni sanitarie, ma isolata rischia di apparire troppo estremista) e per Milano inizia qui con candidato Bryant Biavaschi.
Una sorta di lista C che raccoglie le realtà politiche più vicine al territorio e lontane dalla politica nazionale e propone sicuramente ottimi candidati come Luva Vinti ma anche in questo caso era necessario coordinarsi con tutte le altre forze "alternative" per aspirare a un miglior risultato.
Dovevo lasciare anche io qualcuno per ultimo e si tratta del candidato Mauro Festa del partito gay.
Evidentemente è l'espressione di una parte dei cittadini sensibili alle tematiche LGBT.
E' bene che ci sia un partito che li possa rappresentare al meglio ma credo che un sindaco, dovendosi svincolare dalle logiche del proprio partito per il bene di tutti i cittadini, non dovrebbe mai essere espressione di un solo partito che si rivolge a una specifica fascia di elettori.
Anche in questo caso era meglio cercare una coalizione presso liste che hanno già a cuore queste tematiche o in alternativa aggiungerle a un gruppo misto di alternativa politica..
CONCLUSIONI:
La mia analisi mi porta ad affermare che sono state presentate troppe liste e troppi candidati sindaci.
C'è una competizione a livello politico nazionale a cui partecipano Centrodestra, Centrosinistra, m5s e Italexit come unico outsider.
Normalmente avrebbe vinto uno dei candidati tra centrodestra e centrosinistra.
La resa incondizionata del centrodestra potrebbe portare al ballottaggio il candidato del m5s, ma considerando le vicende che hanno portato alla sostituzione del candidato all'ultimo istante la speranza è quella di una forte reazione per il cambiamento che possa portare Paragone al ballottaggio (OK in questo caso sono di parte :-)).
Le restanti liste non sembrano voler eleggere un sindaco quanto piuttosto inserire uno o più consiglieri comunali tra gli eletti, e gli faccio i migliori auguri di riuscirci con le persone migliori che hanno.


Ti va bene il governo nazionale e come è stata amministrata Milano in questi anni?
Vota per il centrosinistra, centrodestra, m5s.
Sei contro il governo nazionale ma ti va bene come è amministrata oggi Milano?
Centrodestra, Milano in comune, Civica ambientalista o anche m5s, Liberali e Socialisti.
Se sei comunista convinto hai addirittura due scelte.
Se promuovi le tematiche LGBT hai un partito apposito (ma potrebbe essere anche una arma a doppio taglio per non farti votare altri partiti)
Sei convinto sostenitore del m5s e/o ti piace il governo nazionale ma pensi che Milano debba cambiare?
m5s e centrodestra.
Arriviamo al punto che più mi interessa: non ti piace né il governo nazionale né il governo di Milano?
A livello di "sindaco" io consiglio di votare Paragone per il suo peso politico e appartenenza a un partito nazionale che sostiene scelte alternative all'attuale governo.
A livello di lista da votare andate a cercarvi i migliori candidati tra le liste alternative, non solo Italexit ma anche quelle che propongono amministratori uscenti che hanno fatto bene o persone che conoscete direttamente.