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Discussioni generali / Il popolo è un ostacolo per tutti?
« Ultimo post da BrunoAlessandroBertini il Maggio 20, 2022, 01:59:31 pm »Alla fine ho capito che per spiegare meglio questa cosa devo partire dalla conclusione.
La conclusione è che il popolo italiano è diventato un ostacolo per tutti e per tutto.
Il principale ostacolo.
Quando devi cambiare qualcosa hai diversi ostacoli da superare.
Per primo devi capire bene i problemi, poi devi trovarne le cause, poi studiarne le soluzioni coi relativi problemi successivi.
Mettere in atto una soluzione, anche se valida, pone poi altre sfide economiche, sociali, tecniche.
Un lavoro mica da poco se devi farlo bene.
Ora ipotizziamo che qualcuno abbia studiato un progetto da portare avanti in diversi decenni e non vuole assolutamente che qualcun altro gli metta i bastoni tra le ruote.
Farà di tutto per complicare la vita a chi vuole fermarlo.
Mentirà per confondere le acque, non far capire i problemi e chi li causa.
Porrà dei vincoli economici e normativi tali che sarà quasi impossibile intervenire senza prima cambiare le leggi di un paese.
Proteggerà sa stesso e il suo gruppo esponendo prestanome e società fantoccio.
In ultimo, come massima assicurazione, lavorerà sulla coscienza popolare per creare un problema insormontabile.
Sapendo che l’unico modo con cui lo possono fermare è con l’aiuto del popolo, negli anni condizionerà pazientemente ogni persona, creando fazioni, sfiducia, l’abitudine a dire no a qualsiasi novità e l’accettazione inevitabile della narrazione ufficiale.
Il popolo rimane un tassello messo di traverso, e la componente principale per risolvere davvero il problema diventa invece quella che si frappone tra chi vorrebbe risolverlo e chi lo ha creato.
Un lavoro davvero ammirevole, ma con una pecca disastrosa, probabilmente non valutata.
Se alla fine, in corso d’opera, ci si accorgesse che il progetto da mettere in atto ha un grave difetto e non può riuscire... andrebbe come minimo profondamente rivisto e corretto.
A questo punto entrambi gli schieramenti si trovano dalla stessa parte della barricata.
Quelli che volevano da subito impedire il progetto originale e quelli che si sono accorti che serve rivederlo e modificarlo per portarlo a conclusione.
Non importa che sappiano esattamente i problemi, le cause, e abbiano anche le soluzioni pronte.
Ormai il popolo è piazzato di traverso e serviranno anni di paziente lavoro per riallinearlo e renderlo nuovamente attivo e partecipe.
E anche dovesse riuscirci, chi lo fa sa che si mette a rischio di dare al suo nemico l’arma definitiva per sconfiggerlo.
Per questo motivo oggi il popolo è un problema per tutti.
Quando possibile si evita di coinvolgerlo, e quando non è possibile farne a meno c’è sempre e comunque una reazione di forte resistenza a qualunque cambiamento.
Una situazione non certo facile da dirimere.
La conclusione è che il popolo italiano è diventato un ostacolo per tutti e per tutto.
Il principale ostacolo.
Quando devi cambiare qualcosa hai diversi ostacoli da superare.
Per primo devi capire bene i problemi, poi devi trovarne le cause, poi studiarne le soluzioni coi relativi problemi successivi.
Mettere in atto una soluzione, anche se valida, pone poi altre sfide economiche, sociali, tecniche.
Un lavoro mica da poco se devi farlo bene.
Ora ipotizziamo che qualcuno abbia studiato un progetto da portare avanti in diversi decenni e non vuole assolutamente che qualcun altro gli metta i bastoni tra le ruote.
Farà di tutto per complicare la vita a chi vuole fermarlo.
Mentirà per confondere le acque, non far capire i problemi e chi li causa.
Porrà dei vincoli economici e normativi tali che sarà quasi impossibile intervenire senza prima cambiare le leggi di un paese.
Proteggerà sa stesso e il suo gruppo esponendo prestanome e società fantoccio.
In ultimo, come massima assicurazione, lavorerà sulla coscienza popolare per creare un problema insormontabile.
Sapendo che l’unico modo con cui lo possono fermare è con l’aiuto del popolo, negli anni condizionerà pazientemente ogni persona, creando fazioni, sfiducia, l’abitudine a dire no a qualsiasi novità e l’accettazione inevitabile della narrazione ufficiale.
Il popolo rimane un tassello messo di traverso, e la componente principale per risolvere davvero il problema diventa invece quella che si frappone tra chi vorrebbe risolverlo e chi lo ha creato.
Un lavoro davvero ammirevole, ma con una pecca disastrosa, probabilmente non valutata.
Se alla fine, in corso d’opera, ci si accorgesse che il progetto da mettere in atto ha un grave difetto e non può riuscire... andrebbe come minimo profondamente rivisto e corretto.
A questo punto entrambi gli schieramenti si trovano dalla stessa parte della barricata.
Quelli che volevano da subito impedire il progetto originale e quelli che si sono accorti che serve rivederlo e modificarlo per portarlo a conclusione.
Non importa che sappiano esattamente i problemi, le cause, e abbiano anche le soluzioni pronte.
Ormai il popolo è piazzato di traverso e serviranno anni di paziente lavoro per riallinearlo e renderlo nuovamente attivo e partecipe.
E anche dovesse riuscirci, chi lo fa sa che si mette a rischio di dare al suo nemico l’arma definitiva per sconfiggerlo.
Per questo motivo oggi il popolo è un problema per tutti.
Quando possibile si evita di coinvolgerlo, e quando non è possibile farne a meno c’è sempre e comunque una reazione di forte resistenza a qualunque cambiamento.
Una situazione non certo facile da dirimere.