Non sono impazzito, anche se ho contribuito a fondare un partito che si chiama “Sovranità popolare” e ora scrivo che questa sovranità del popolo potrebbe essere utilizzata come truffa.
Se lo faccio è per far capire una truffa ben più grande: la truffa di identità falsa dei partiti.
Un bravo truffatore può usare qualsiasi argomento per ingannarvi e truffarvi.
Sembra un paradosso, ma più l’idea è buona e più facile diventa per il truffatore ottenere la fiducia e il consenso della gente.
Quindi io potrei fondare un partito politico con lo scopo di truffare le persone e avvantaggiarmi, e per farlo potrei sfruttare la nobile e giusta causa di difendere la sovranità del popolo.
Il partito diventerebbe un paravento, uno specchietto per le allodole, un contenitore di buoni propositi… ma poi nella sostanza, una volta ottenuto il consenso e la fiducia, le userei per un mio tornaconto personale.
Chi mi ferma?
Il voto lo avete dato al partito e posso far finta di cambiare i dirigenti, dare la colpa all’opposizione all’Europa o a una situazione economica sfavorevole.
Male che vada posso cambiare il nome al partito o la sua linea politica.
Questa ipotesi che vi ho illustrato è vera, e non perché l’ho fatto io ma perché sono almeno 30 anni che lo fanno regolarmente altri pericolosi truffatori nel panorama politico italiano restando del tutto impuniti.
Come ci si può difendere da tutto questo?
Ragionando con la propria intelligenza e agendo su due fattori: la causa e l’effetto.
La causa in questo caso è il truffatore, ovvero una o più persone che vi ingannano per ottenere un tornaconto personale o per danneggiarvi.
L’effetto è la truffa stessa, con le sue conseguenze che va conosciuta e neutralizzata.
Tra le due l’azione più semplice e immediata è neutralizzare l’effetto della truffa rifiutandoci di eseguire le azioni dannose che ci vengono proposte e agendo invece in modo corretto (se e quando sappiamo cosa fare).
Il truffatore cercherà al 90% di farci fare qualcosa di dannoso per noi stessi o per gli altri che però avvantaggia lui.
Non facciamolo.
Più raramente potrebbe chiedervi di non fare qualcosa che può mettere a rischio la sua truffa, i suoi guadagni e se stesso, ma di solito è l’ultimo tentativo di difesa prima della fuga, perché quando la truffa è scoperta il truffatore fugge sempre.
Bloccare e punire il truffatore, la causa di tutto, potrebbe invece essere molto difficile per una singola persona.
Dovrebbero occuparsene le autorità (quando non sono corrotte).
Preferibilmente andrebbero colpite le sue entrate economiche derivanti dalla truffa e resi noti i suoi intenti criminali.
Ma un truffatore capace sa nascondersi bene e contrattaccare.
Il rischio è quello di essere pubblicamente screditati o finire per attaccare la persona sbagliata, magari facendoci manipolare nuovamente a vantaggio di qualche losco secondo fine.
Per questo motivo la prima cosa da fare resta il “non fare” quel che ci viene chiesto.
Chiarite queste cose possiamo ora tornare nello specifico alla "truffa della sovranità popolare" che c’è esiste realmente ed è molto utilizzata da tanti partiti e personaggi politici.
Il suo obiettivo è disperdere le energie dei cittadini e del popolo in azioni inutili, fiaccare il loro spirito e portarli a fare azioni contro se stessi e ovviamente a favore di pochi eletti.
Questa truffa ha due pilastri ideologici:
1) Il Popolo è sovrano e può fare tutto, anche autogovernarsi.
2) Il cittadino, col suo comportamento, è responsabile della creazione o della soluzione di importantissimi problemi globali.
Queste idee sono attivate ad arte attraverso i medi ogni qualvolta diventa evidente l’incapacità o il comportamento criminale dei partiti politici e/o delle istituzioni che hanno l’obbligo di governare e risolvere i problemi politici nel rispetto del bene comune per conto del popolo.
Prendiamo ad esempio la gestione del territorio e dell’inquinamento.
Quando diventa evidente che la situazione è fuori controllo, che le istituzioni non hanno vigilato e governato bene, con leggi pessime, senza condanne adeguate e con una corruzione dilagante che ha prodotto disastri ecco che scatta la truffa.
- Il responsabile è il singolo cittadino che si comporta male.
- Se si comportasse bene il problema si risolverebbe da solo,
- Il popolo ha lasciato che la corruzione dilagasse, ma è sovrano e quindi può cambiare le cose rinnovando il parlamento, i partiti, il modo di fare politica, entrando nelle istituzioni ed autogovernandosi con la democrazia diretta e i referendum.
Ecco che la responsabilità passa a noi.
Siamo noi che dobbiamo fare ed impegnarci di più.
Quello che dobbiamo fare ce lo dice qualche personaggio mediatico, nuovi movimenti o addirittura gli stessi partiti politici corrotti al governo.
Quasi sempre si tratta di sacrifici in nome della democrazia, del rinnovamento, della salute e della ricchezza (degli altri ovviamente).
Si meriterebbero solo una pernacchia e un calcio nel sedere, passando poi per le prigioni di Stato.
Se io credessi davvero che il popolo può autogovernarsi con la democrazia diretta o che bastasse la volontà dei singoli cittadini a difendersi dagli interessi delle multinazionali non avrei perso tempo a fondare un partito politico e credo che neanche si sarebbero scomodati a scriverlo nella Costituzione che i cittadini devono associarsi in partiti per fare politica.
La politica devono farla i partiti e le istituzioni da essi formati secondo il volere del popolo.
LA SOVRANITA’ E’ DEL POPOLO ma la può esercitare attraverso la Costituzione (quando gli è permesso) o con una sommossa di liberazione che deve portare a ripristinare uno Stato di diritto dove la Costituzione che riconosce la sovranità al Popolo sia correttamente applicata.
Non credo all’auto-governo del popolo, non nelle attuali condizioni.
Si possono ampliare gli strumenti di controllo e partecipazione del cittadino di pari passo con la sua istruzione ma la responsabilità di governare l’Italia deve essere in mano a istituzioni che il popolo deve poter spazzare via se corrotte e irrispettose della costituzione.