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L'inefficienza è l'infrastruttura su cui si poggia la partitocrazia politica.
L'efficienza è il più grande nemico della partitocrazia politica che può prosperare solo dove nulla funziona.
Se qualcosa funzionasse davvero esisterebbe un pericoloso metro di paragone e il potere di stabilire "chi fa cosa" sarebbe seriamente contrastato dal merito di chi le cose le fa per davvero.
In tutto questo risulta ancor più evidente l'importanza di uno strumento come la burocrazia che in mano ai politici corrotti è costantemente utilizzato per impedire che qualcosa funzioni.
Quante volte avete pensato: "Ma che rubino pure, i politici, ma nel frattempo potrebbero anche fare qualcosa di buono per il popolo."?
Questo è impossibile, semplicemente perché tutto il sistema poggia sulla totale inefficienza.
Nulla deve funzionare.
Ne va della sopravvivenza stessa del sistema.
Un primo grande insegnamento che si può trarre da questa riflessione è che il maggior nemico della partitocrazia politica è l'efficienza.
Chiunque voglia scardinare o anche solo dare fastidio al sistema deve creare uno o più gruppi efficaci, compatti, produttivi.
Se in condizioni normali questo è abbastanza semplice, in ambito politico diventa una impresa quasi impossibile per i motivi che vi spiegherò tra poco.
Prima però voglio spiegarvi perché il sistema non cade nonostante in moti provino ad attaccarlo dall'interno.
Immaginate le rive di un fiume, su un lato ci sta la gente per bene che lavora e collabora mentre sull'altro ci sono i politici corrotti e il sistema marcio.
Per attaccarli devi attraversare il fiume, ma se lo fai con una barchetta possono succedere due cose.
1) Se sei davvero onesto e determinato te la affondano prima che arrivi anche solo vicino alla sponda.
2) Se sei come loro o puoi diventarlo ti fanno arrivare e poi ti sfruttano o ti ributtano nel fiume. L'unica possibilità di sopravvivere è quella di diventare in tutto e per tutto uguale a loro.
L'alternativa è radunare tutte le persone più capaci e intelligenti e metterle a costruire un ponte che possa poi far passare un esercito.
Il ponte però appoggia da una parte sulla riva buona e dall'altra su quella cattiva.
Per potersi appoggiare a una riva tanto infida serve un lavoro di altissimo livello, serve ingannare il nemico... in definitiva è necessario che il ponte sia adatto a quella riva corrotta.
Tutta la gente per bene che ci lavora ha paura che facendo la mossa sbagliata crolli tutto, tutto il suo lavoro e quello di chi ha lavorato per anni, ed è arrivato a un passo dall'altra riva.
Ovviamente tutti sanno che anche dall'altra parte giocano la loro partita e faranno ogni cosa perché il ponte resti una illusione per far perdere tempo agli idealisti.
Arrivati a un certo punto del ponte anche i più buoni e integerrimi si fermano.
Se andranno più avanti il ponte verrà distrutto e si dovrà ricominciare da capo.
Cosa impariamo da tutto questo?
Due cose importanti:
1) Il ponte serve più che altro per guardare da vicino l'altra riva e imparare a conoscere il nemico.
2) L'esercito (il popolo) dovrà comunque guadare il fiume con enorme fatica e rischio per distruggere i nemici. Una volta dall'altra parte si spera che le informazioni avute guardando dal ponte siano utili e che con poco sforzo si riesca poi a completare il ponte per evitare che quella riva torni ad essere occupata da farabutti senza scrupoli.
Tutti i costruttori di ponti possono finire la loro opera solo se dall'altra parte ci sono persone che hanno guadato il fiume e li aiutano a completare l'opera.
Tecniche di distruzione per annullare qualsiasi attività che possa funzionare in ambito politico.
Come detto l'inefficienza viene difesa e promossa dal sistema partitocratico corrotto.
Quando c'è un gruppo di persone che si riuniscono in ambito politico e possono davvero fare la differenza si attivano delle precise procedure che ora vado ad illustrarvi.
1) Infiltrazione.
I gruppi politici efficaci saltano subito all'occhio.
Bastano 5 o 6 persone che collaborano a pieno ritmo e proprio per la totale inefficienza del sistema il loro lavoro viene immediatamente notato.
La prima cosa che accade è l'arrivo di richieste per inserire nuove persone all'interno di questo gruppo.
Analizziamo nel dettaglio alcune caratteristiche di queste richieste:
- La persona da inserire non è già collaboratrice o conosciuta dal gruppo.
Una persona esterna o interna al gruppo suggerisce di inserire uno o più membri capaci e utili, almeno a suo dire.
- Le persone inserite non hanno già un ruolo definito al momento dell'ingresso.
Il gruppo funziona, fa il suo lavoro, e ci si potrebbe aspettare che sia normale ampliarlo, ma questo dovrebbe avvenire guardando a una reale esigenza del gruppo.
Se manca una figura responsabile specifica la si individua, la si prova, la si inserisce per quel compito specifico.
Normalmente non si fanno entrare persone sulla totale fiducia in nessun ambito fuorché quello politico clientelare.
- Il potere è gestito da chi ha l'autorità di inserire queste persone.
E' la struttura portante della politica corrotta italiana, si chiama clienteralismo.
In pratica ci sono persone che hanno titolo di inserire altre persone in ogni ambito politico e spesso anche a capo di grandi industrie.
Tutti i candidati oggi sono inseriti in questo modo.
Io stesso o chiunque altro si presenti a una elezione politica come candidato è stato inserito da qualcuno che aveva il potere di farlo.
Questo crea inevitabilmente un legame di sudditanza (nel migliore dei casi semplice riconoscenza) e piramidi di potere che nulla hanno a che fare con la meritocrazia.
In pratica la scelta di "chi fa cosa" è saldamente in mano ad alcune persone che non devono preoccuparsi di scegliere persone capaci ma piuttosto fedeli.
Questo è possibile proprio grazie alla totale assenza di efficienza del sistema.
Dove nulla funziona puoi mettere chiunque a dirigere qualunque cosa senza poi essere accusato di nulla.
Quindi segnatevi sempre i nomi di quelli che vengono inseriti improvvisamente in un gruppo politico che funziona, e soprattutto segnatevi il nome di chi li ha proposti e fatti inserire perché è lui che ha il potere.
Poi sarà facile capire se sono stati inseriti per i loro meriti o per far altro.
E ora vi dico nello specifico cosa sia questo "altro".
TEST DELLA SOLIDITA' DEL GRUPPO
Le nuove persone inserite in brevissimo tempo cominceranno una forte polemica tra loro per i motivi più futili.
Questa operazione ha due utilità per loro:
1) Dare l'apparenza che sono "nemici" e quindi non lavorano assieme.
2) Testare la solidità del gruppo: se il gruppo cede o persone al suo interno cominciano a loro volta a fare inutili polemiche allora il gruppo è poco pericoloso e con semplici mosse potrà essere diviso e ricondotto sotto la soglia di efficienza minima per essere sfruttato al momento giusto.
Se invece il gruppo resiste e nessuno si accoda alla polemica questa si risolve istantaneamente (era solo un test) e le persone che fino al giorno prima si beccavano per un nonnulla tornano a collaborare inaspettatamente.
3) Smantellamento forzato del gruppo: se il gruppo non è troppo numeroso uno dei nuovi entrati si assume la responsabilità di affermare che il gruppo deve essere chiuso.
I motivi sono i più disparati, ne esiste già uno uguale che è più efficiente o ha l'investitura di ufficiale, serve un aggiornamento tecnico, c'è un grosso personaggio che deve essere inserito come amministratore... le scuse sono tante.
In un gruppo numeroso o esterno alla politica sarebbe difficile cancellare un gruppo in questo modo.
Servirebbe una votazione, una analisi dei benefici e altre verifiche...
In un gruppo ristretto vedi che senza alcun contraddittorio le persone più autorevoli (quelle che avevano inserito gli "altri") lasciano immediatamente e a seguire uno alla volta tutti quelli che avevano inserito.
Basta questo meccanismo per convincere anche uno solo del gruppo originale ad abbandonare e il gioco è fatto.
Uno alla volta tutti si trasferiscono in un nuovo gruppo di cui non sono più i fondatori ma gli ospiti.
4) Probabilmente esistono livelli successivi e altre tecniche di distruzione ma io non ci sono arrivato.
LA VELOCITA'NELLE DECISIONI POLITICHE
Fino ad ora ho scritto che l'inefficienza è l'anima della politica partitocratica.
Ma non è sempre vero.
Per usare uno stereotipo conosciuto ormai da tutti: avete notato con quale velocità e coesione i politici si aumentano gli stipendi?
Oppure in fase di emergenza come viaggiavano veloci i decreti di Conte e Draghi?
E' evidente che quando qualcosa interessa davvero scompare la burocrazia, si appianano i mille ostacoli e l'opposizione chiassosa e in un attimo tutto è compiuto.
Accade ad ogni livello politico, anche a quelli più bassi, non accade mai per caso.
Quando qualcosa avviene in pochi istanti è perché così è stato deciso e pianificato.
Se normalmente per convincere 5 persone a fare una cosa assieme servono mesi ecco che alcune persone (che non a caso hanno autorità e potere) riescono a far accadere cose impensabili in brevissimo tempo e si vedono chiaramente azioni coordinate tra amici o nemici o schieramenti differenti con una sorprendente armonia ed efficacia.
CONCLUSIONE:
La conclusione è che fare politica è estremamente difficile e frustrante.
Forse quando ci sarà davvero una forza capace di offrire al popolo la scelta dei candidati in modo diretto qualcosa potrà cambiare.
Quel che è certo è che l'efficienza è molto fastidiosa per il sistema e lì bisogna puntare: anche piccoli gruppi ma molto efficaci nel comunicare e coinvolgere le persone per bene.
Qui ci proveremo sempre a creare gruppi efficaci e candidati capaci di resistere il più possibile a un sistema che va almeno conosciuto nei dettagli per essere combattuto.