Autore Topic: Partito politico: istruzioni per l'uso  (Letto 190 volte)

BrunoAlessandroBertini

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Partito politico: istruzioni per l'uso
« il: Gennaio 10, 2023, 02:00:28 pm »
L'art. 49 della Costituzione Italiana dice che:
"tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale".
Una indicazione valida ma anche generica, e come sempre hanno trovato il modo per distorcere il significato di questa semplice verità.
Il “cittadino” all’interno del partito è diventato l’accessorio, non il soggetto che determina la politica ma il soldato (pagato) per portare avanti gli interessi di questi soggetti astratti dietro cui si nasconde la peggior feccia di criminali.

L’errore è stato, come sempre, ignorare la Costituzione, che magari dice poche cose ma quel che dice è importantissimo.

I partiti politici hanno cominciato fin da subito a sfruttare altri mezzi per fare politica in modo più incisivo.
Considerando “azione politica” l’obiettivo di attaccare i partiti avversari e le loro idee, dividendo la popolazione in fazioni litigiose tra loro i partiti hanno cominciato a sfruttare:

I sindacati dei lavoratori e le corporazioni.
E’ cominciata una grande campagna acquisti in cui ogni sindacato doveva schierarsi politicamente e diventare una sorta di appendice del partito.
Inizialmente questo si contrapponeva alla politicizzazione degli ordini o delle corporazioni come confindustria cominciando da subito un duro scontro tra il mondo imprenditoriale e quello operaio.
Come in tutte le azioni truffaldine un fondo di utilità c’era e alcuni buoni risultati si sono anche concretizzati.
Ma il frutto di uno scontro politico non può reggere nel tempo come se fosse un accordo ponderato tra forze politiche intenzionate a fare il bene del popolo.
I sindacati hanno continuato a martellare sui diritti dei lavoratori portando squilibri e provocando reazioni esagerate da un mondo dell’impresa (media e piccola) a rischio di estinzione.
Alla fine hanno prevalso i grandi gruppi internazionali.
Come dice il detto, tra i due litiganti il terzo gode, e sia l’economia italiana che i sindacati sono usciti martoriati da questo scontro politico che ha impedito di fatto che svolgessero la loro funzione di controllo.
Su queste macerie è calata la finanza internazionale che si è comprata tutto, le aziende e i diritti dei lavoratori.
I partiti politici si sono mestamente ritirati e ora giocano con le parole senza avere più alcun controllo reale.

I media:
Secondo strumento, a livello temporale, ad essere politicizzato sono stati i media di massa, dai giornali alla TV ed oggi i maggiori social network.
Anche in questo caso usati per attaccare l’avversario e dividere la popolazione.
Anche in questo caso sfuggiti di mano ai partiti e atterrati dritti dritti nelle mani di una elite a cui non interessa lo scontro politico ma l’imposizione di politiche attraverso mezzi impropri.
Attaccarsi a vicenda, questo è quanto riescono a fare oggi i vari partiti corrotti, ma tutte le politiche sociali passano attraverso mezzi estranei al processo democratico, decise da soggetti che non ne avrebbero titolo ma nei fatti comandano pure il parlamento.

La magistratura, il parlamento, il Presidente della repubblica e quello del consiglio dei ministri:
I partiti hanno avuto la pessima idea di politicizzare tutti i poteri dello Stato.
Il parlamento era e dovrebbe tutt’ora essere la sede della democrazia, il luogo dove vengono prese le decisioni politiche.
A seguito della sfrenata lottizzazione delle istituzioni, quando i media e i sindacati sono sfuggiti di mano ai partiti, anche queste istituzioni e il parlamento stesso sono diventati strumenti per fare politica saldamente nelle mani di poteri estranei e fuori controllo.

I ricatti finanziari, sanitari o della sicurezza pubblica.
I partiti nella loro storia hanno saputo rendere un problema politico anche i disastri naturali, l’immigrazione, il debito pubblico, l’evasione fiscale, le pandemie… cose tecniche che nulla avrebbero a che fare con la politica.
Semmai la politica avrebbe dovuto dettare le linee guida in tutela del cittadino, imporre i limiti e occuparsi dei controlli.
Invece questi temi che dovevano essere saggiamente governati hanno finito per governare la politica stessa del paese, sovvertendo ogni logica e finendo anch’essi come strumenti nelle mani di poteri più o meno occulti ed ostili all’Italia.
Oggi qualsiasi problema non genera più una responsabilità politica: non è la politica che deve risolvere il problema ma questo ricade direttamente sul cittadino.
In questa logica distorta la politica aspetterà che la scienza o una istituzione "superiore" stabiliscano quale comportamento imporre al popolo per risolvere (forse) il problema.

La conclusione è che i partiti politici, invece di occuparsi di politica vera in difesa del cittadino, si sono impegnati solo ad attaccarsi tra di loro, a dividere il popolo in fazioni, e lo hanno fatto usando strumenti impropri che avevano altri scopi e, seppur sotto il controllo dello Stato (e quindi del parlamento), non dovevano essere usati per fare politica e tanto meno quella becera fatta di continue accuse incrociate.
Invece di vigilare perché questi mezzi non fossero mai utilizzati per interferire nelle decisioni politiche, i partiti hanno consolidato nel tempo il loro uso e che oggi sono finiti in mano a veri delinquenti criminali ci ritroviamo indifesi.
Paradossalmente il risultato è stato che oggi i partiti e il parlamento non decidono più nulla.
L’unica linea politica certa è attaccare gli avversari, promettere cose impossibili, eseguire gli ordini dettati da chi comanda veramente.

Un vero partito, fatto di cittadini per il popolo, ha quindi il dovere di interrompere l’uso politico di questi mezzi impropri, riportare la democrazia nella sua sede naturale (il parlamento) e da lì cominciare a ricostruire la Repubblica italiana.

Nell’immediato questo si traduce nella presentazione di candidati validi e preparati ma non solo.
E’ necessario anche agire in contrasto alle azioni politiche illegittime imposte attraverso i Media, i ricatti fiscali, sanitari e di sicurezza, i sindacati, la magistratura e ogni istituzione che risultasse corrotta, utilizzando la Costituzione Italiana originale come metro di giudizio.