Conoscere il proprio nemico, la sua forza, é fondamentale per non fare errori.
Questo non sará un post di facile lettura, e vorrei aprire quindi una discussione su questi temi.
La prima cosa da chiarire per non fare error é che non stiamo combattendo un nemico.
Un nemico vuole la tua distruzione totale e, di conseguenza, anche il nostro obiettivo in questa guerra non potrebbe che essere l'annullamento totale del nostro nemico.
Non é cosí.
Per quanto siano criminali, capaci di gesti ignobili e responsabili di tanta sofferenza...
Per quanto, personalmente, li si vorrebbe giustamente veder bruciare all'inferno...
non vanno considerati nemici ma avversari politici.
Loro hanno imparato dalla storia a non combattere il popolo come un nemico.
Quando hanno intrapreso una guerra di annullamento ne escono sempre usciti sconfitti perché, non scordiamocelo mai, loro hanno bisogno del popolo.
Si trattasse di una guerra all'ultimo sangue vincerebbe di certo il popolo, per questa evidenza una guerra totale é l'ultima cosa che vogliono.
Sapendo questo é piú facile capire il significato di molte loro mosse; l'impegno che ci mettono per dare uno sfogo alla rabbia popolare, fino anche a cedere localmente e temporaneamente il potere pur di non arrivare allo scontro.
I nostri avversari sono forti, e lo sanno perfettamente, quindi non hanno paura.
Prendiamo ad esempio il fenomeno M5S degli esordi.
Molti pensano che fosse spontaneo, nato dalla gente e dalle nuove possibilitá date dalla rete.
Molti pensano che sia stato invece creato dalle elite come valvola di sfogo per il malcontento, una falsa alternativa per un cambiamento utile a lasciare tutto invariato...
Alla luce di quanto detto prima io sono convinto che si sia trattato di un fenomeno inevitabile.
Chi deteneva il potere non poteva conoscere a priori come si sarebbe sviluppato.
Nessuno sapeva cosa avrebbe prodotto, ma i nostri avversari sapevano di essere forti, abbastanza forti da poter fronteggiare e gestire la cosa in qualunque situazione.
Inizialmente sono quindi stati alla finestra, magari hanno anche aiutato e indirizzato in alcuni momenti, ma sempre con l'intento di verificare e conoscere cosa avrebbe prodotto questo nuovo modo di fare politica attraverso internet e i social media.
Non é quindi stato un progetto nato a tavolino ma piuttosto uno studio sperimentale.
In questo assomiglia un po' all'adozione dell'euro, che sembra un esperimento in presa diretta, in cui i popoli europei sono le cavie.
Con questo non intendo che siano degli sprovveduti che non sanno ció che fanno o che siano impreparati; semplicemente non hanno paura e alla fine, grazie al loro potere, riescono a portare la situazione sempre sotto il proprio controllo.
Non so se sono riuscito a rendere l'idea delle forze in campo, ma come possiamo proporci noi in questo contesto?
Non certo con l'intento di sconfiggere in modo miracoloso i nostri avversari (che come abbiamo visto sono molto forti) ma con delle idee chiare e applicabili anche subito (senza dover prima raggiungere il 51% dei consensi e il potere assoluto evocato da altre forze politiche).
Dentro l'UE, fuori dall'UE, o anche nella peggiore delle dittature noi abbiamo da difendere la sovranitá del popolo e la costituzione.
Anche oggi, ora, questo deve essere fatto con l'appoggio di quante piú persone possibile.
Non serve dire "Faremo ma prima dobbiamo cambiare il sistema dall'interno".
Certo, anche per noi il sistema attuale va cambiato, ma possiamo e dobbiamo portare avanti le nostre battaglie da subito.
Senza aspettare, per come possiamo, anche nella situazione attuale.
Diró di piú.
L'Italia é su una brutta strada, questo é chiaro a tutti, ma le soluzioni per "cambiare" come tutti dicono sono due, opposte.
Una é andare verso una maggiore integrazione europea insistendo sulla linea attuale, mantenendo l'austeritá e il controllo del debito saldamente in mano alla BCE.
L'altra é tornare alla sovranitá degli Stati, dei popoli, e quel che ne consegue, per poi ripensare totalmente a una diversa confederazione tra gli stati europei.
La linea dei nostri avversari, che noi sappiamo essere sbagliata, é la prima.
Noi abbiamo scelto la seconda.
Alla luce di quanto scritto fino a qui non possiamo imporre a un avversario politico oggi molto piú forte di noi la nostra soluzione.
Peró, sapendo di essere nel giusto, si tratta solo di tempo.
Quando anche le elite, che oggi si ostinano a credere di poter cambiare e stabilizzare questa UE dall'interno, capiranno che non é possibile, allora non dovremo fare assolutamente nulla per convincerli.
Saranno di fatti loro a sfruttare e usare gli strumenti che avranno a disposizione, come fanno sempre.
Quando ne avrá convenienza, messo di fronte all'impossibilitá di far sopravvivere questa UE senza arrivare a una guerra civile, il sistema lascerá che i partiti sovranisti svolgano il loro compito, smontando una unione venuta male per poi riprovare un diverso progetto. Tutto questo senza mai perdere il controllo.
Dobbiamo quindi essere consapevoli che faremo parte di questo che sará l'unico vero inevitabile cambiamento.
Ne faremo parte e ne saremo responsabili per la qualità del nostro operato.
Per fare un esempio, non é certo lo strumento in mano all'artigiano a decidere come o quando fare il lavoro, ma é innegabile che senza un ottimo strumento anche un bravo artigiano, con una buona idea, fatica a lavorare e ottenere buoni risultati.