Il settore energetico è uno di quelli strategici per uno Stato.
Uno di quelli da rendere e mantenere pubblico o almeno rigidamente normato.
Per capire cosa fare e come si deve partire dai consumi.
L'energia elettrica è la forma di energia più raffinata, la distribuzione del gas o altri combustibili per uso di riscaldamento ha pregi e difetti su cui bisogna lavorare.
Se ci concentriamo sull'energia elettrica c'è un'unica tecnologia che io conosco che rende sensato ritrasformarla in energia combustibile ed è quella dell'idrolisi elettrolisi dell'acqua.
Separare l'ossigeno dall'idrogeno usando energia elettrica per ottenere idrogeno.
L'idrogeno può essere poi usato nei veicoli o nelle batterie a celle combustibili.
L'idrogeno come fonte energetica per il trasporto:
Si tratta di un passo avanti rispetto alla benzina, basi anche solo pensare a tutta l'industria petrolifera che oggi ci rende dipendenti da altre nazioni e crea non pochi problemi geopolitici in medioriente.
Anche sul profilo inquinamento, a partire dai pozzi, dagli oleodotti, dalle petroliere e dalle raffinerie, passando per il benzene, si tratta di bruciare un prodotto che altrimenti varrebbe veramente poco.
Fintanto che ci sarà petrolio da bruciare il resto dovrà attendere.
Ma l'idrogeno è infiammabile direte voi...
Beh, la benzina è infiammabile ed esplosiva.
L'idrogeno non esplode.
Quando bruci idrogeno ottieni vapore acqueo.
Rispetto all'uso dell'elettrico non abbiamo bisogno di batterie con metalli rari, che una volta esaurite devi smaltirle o ritrattarle.
Attraverso le celle combustibili è poi possibile produrre elettricità direttamente dall'idrogeno senza termodinamica di mezzo.
Quindi anche per usi stand alone potrebbero essere sfruttate batterie all'idrogeno.
Alla base di tutto questo c'è la produzione di energia elettrica.
In italia abbiamo molti fiumi al nord (buoni per sfruttare l'idroelettrico) e tanto sole al sud (per il fotovoltaico) molto vento sulle coste e sulle isole (per l'eolico) e mare in abbondanza per la produzione dalle onde marine.
Ovviamente puntiamo tutto sul gas, il petrolio, e strizziamo l'occhio al nucleare:tre sorgenti di cui possediamo davvero poca materia prima e che distruggono il patrimonio paesaggistico, naturale e agroalimentare, che sono le altre risorse del paese.
Poi, piuttosto che a nuovi modi per produrre corrente si dovrebbe pensare a come consumarne meno.
Ci sono palazzi vuoti illuminati giorno e notte, sistemi di riscaldamento applicati ad ambienti per nulla isolati... insomma la politica energetica deve svolgere tutto un lavoro dalla parte del risparmio e ottimizzazione prima di preoccuparsi della produzione.
Anche gli APE alla fine dei conti a cosa servono?
Fanno guadagnare soldi allo stato e agli operatori del settore ma poi certificano solo uno stato di fatto senza reali incentivi al miglioramento della situazione.
Ma noi italiani siamo quelli che fanno i pannelli solari fotocopiando il disegno delle celle solari pur essendo potenzialmente all'avanguardia.
Per questo serve la guida dello Stato, una buona guida, per valorizzare quel che sappiamo inventare di buono e bloccare i furbetti del fai da te per prendere incentivi per tre.