Vanno tutte bene le soluzioni per risolvere il problema dell'immigrazione ma quelle esposte qui sono di lungo periodo. A noi, italiani (perchè attualmente il problema immigrazione è solo italiano) serve una soluzione immediata e maggiormente un mezzo per costringere l'Europa ad adottare una politica immigratoria giusta. Quando un barcone sbarca in Italia non dovrebbe essere considerato un confine italiano ma un confine europeo in cui chi sbarca viene momentaneamente gestito dall'Italia ma poi deve diventare un problema europeo. Purtroppo la politica europea su questo e assente e/o carente.
Quindi la mia proposta è la seguente:
Con il nuovo asse Francia-Germania, creatosi con le nomine della presidenza commissione europea e della BCE, credo che i problemi dell'Italia andranno intensificandosi sia sotto l'aspetto economico che sotto l'ormai chiaro tentativo di destabilizzare gli equilibri sociali italiani.
Quindi in primo luogo il Governo italiano dovrebbe adottare subito i mini-bot affinchè, in caso di chiusura rubinetti delle banche (Grecia docet.), ci sia una ancora di salvataggio, rappresentata proprio dai mini-bot, in quanto potrebbero diventare subito moneta complementare ma all'occorrenza anche moneta a corso legale (caso estremo di uscita dall'euro).
In secondo luogo bisogna agire, sul problema immigrazione, con astuzia politica e determinazione al fine di evitare la destabilizzazione sociale che stanno creando gli immigrati, lasciati liberi di circolare senza meta, lavoro e dimora, disposti a tutto pur di migliorare la loro condizione. Se lasciati senza un efficace controllo e gestione queste persone, disperate, saranno capaci, veramente, di conquistare i nostri territori. Teniamo presente che uno di loro, sotto l'aspetto di capacità di reazione e determinazione è almeno 10 volte maggiore della nostra; quindi 4/5 milioni di loro, se vogliono e si organizzano, ci sopprimono e conquistano in un baleno.
Allora che si fa !!! Prevenire è meglio che curare ....
Secondo me ogni gruppo di persone su barcone che arriva, con la pretesa di chiedere asilo come rifugiato o naufrago, andrebbero ricevuti per rispettare i diritti dell'uomo e delle convenzioni che l'Italia ha condiviso ed accettato ma, siccome siamo una nazione seria e democratica, dobbiamo ben verificare queste persone se sono veramente rifugiati e/o naufragi oppure migranti clandestini, terroristi (non scordiamoci che provengono da paesi mussulmani in guerra), ricercati ect. e in ultimo, ma non meno importante, se sono portatori di malattie contagiose.
Con tutti questi presupposti credo che ogni Stato che si rispetti abbia diritto di effettuare tutti i controlli del caso, in modo accurato ed approfondito, ai fini della sicurezza nazionale.
Per cui, una volta sbarcati in un qualsiasi porto italiano, questi andrebbero presi e trasportati, eccetto coloro che abbiano immediato bisogno di cure (una vota curati raggiungono gli altri), in una isola deserta del territorio italiano (ne abbiamo diverse anche con strutture edilizie abbandonate). Li deve attivarsi il servizio di protezione civile, usato per l'emergenza terremotati, quindi tende attrezzate per dormire, tende servizio ristoro e cucine da campo e quanto altro serve per una logistica di accoglienza in emergenza. Chiaramente l'isola deve essere ben sorvegliata, specialmente via mare, in modo che nessuno possa lasciarla se non autorizzato.
Insomma una specie di quarantena, ma con tempo da definire, in cui questi migranti devono essere controllati sia sotto l'aspetto sanitario che civile. Quindi una volta identificati lo Stato deve avere il tempo di fare tutti i controlli del caso sulla loro posizione civile dalla Nazione di provenienza ed in caso di irregolarità effettuare il rimpatrio dopo averlo concordato con la Nazione di provenienza. Se tutto ciò non è possibile i migranti rimarranno sull'isola fino a quando non cambiano le condizioni.
Coloro che hanno i requisiti per avere un permesso di soggiorno, per asilo o altro, rimarranno comunque sull'isola fino a quando l'Europa non prende provvedimenti politici su come e dove distribuirli.
Chiaramente tutti i costi di questa operazione, a partire dallo sbarco sulle coste italiane, devono essere a carico dell'Europa in cui l'italia anticipa ma poi, dietro rendicontazione, deve essere rimborsata.
Se ciò non avvenisse Il Governo italiano, nell'effettuare il versamento del contributo annuale all'Unione, decurterà dette spese e verserà solamente la differenza a saldo del contributo annuale dovuto.
Chiaramente l'Europa potrebbe non accettare questa soluzione, perchè potrebbe essere contraria ai suoi obiettivi (destabilizzazione Italia docet.), ma se ne dovrà fare una ragione. Anzi nella distribuzione dei migranti si dovrebbe tenere conto di chi è maggiormente la responsabilità di questa emigrazione di massa dall'Africa. Per cui a quello Stato andrebbe la maggior parte di ripartizione degli emigranti (credo che la Francia sia uno di questi ma forse anche altri).
In questi termini, credo, l'Italia potrebbe averne anche dei benefici. L'immigrazione, per assurdo, potrebbe farci aumentare anche il PIL .
Infatti il rimborso delle spese rendicontate per la gestione immigrati non sono altro che soldi alle nostre imprese che gestiscono o collaborano per l'emergenza ed a totale carico, diretto o indiretto, dell'Europa.
Per questo motivo all'inizio parlavo dell'importanza dei mini-bot perchè l'Europa, con i nuovi Presidenti commissione e BCE (che non sono proprio dei stinchi di Santo), potrebbe usare delle forzature economiche per bloccare una tale soluzione.
Io credo che questa mia sia una soluzione di buon senso che rispetta l'aiuto verso che si trova in difficoltà ma nello stesso tempo esercita un diritto di uno Stato di salvaguardare il suo territorio ed i suoi cittadini ed inoltre forzare l'Europa ad assumersi le sue responsabilità sia individuali che collettive, in termini di Stati membri.
Attendo commenti ....
