Credo che il divorzio sia una conquista del diritto e civile su cui non si possa e non si debba tornare indietro.
Migliorare è possibile, certamente, come per tutto.
Non entro nel merito della questione e degli aspetti giuridici, non sono un giurista, ma credo che politicamente occorra individuare le aree da migliorare e i contenuti filosofici e politici che sottostanno alle richieste di riforma.
Non dobbiamo quindi dimenticare di occuparci anche dell'aspetto psichiatrico e delle consulenze psicologiche a cui spesso i giudici demandano l'ultima voce in capitolo, interventi che causano troppo spesso sentenze discutibili, separazioni inopportune fra figli e genitori e altro, senza che la voce dei diretti interessati, i figli minorenni, venga presa in considerazione.
In accordo con quanto scritto nel nostro documento politico inerente alla sanità dobbiamo svolgere un'opera culturale e politica di informazione affinché il Giudice e la giurisprudenza capiscano le problematiche causate dall'aver messo in mano a "tecnici" che nulla hanno di scientifico, data l'aleatorietà delle "scienze" psicologiche e la loro immeritata "autorità ", e la necessità di ridare al Giudice il suo ruolo di giudice dei giudici che oggi troppo spesso delega ad altri.
Fra l'altro è una tematica che ci distinguerebbe molto da tutti gli altri movimenti politici.