Perché votiamo No al Referendum

di Bruno Alessandro Bertini

Noi del partito Sovranità Popolare riteniamo che l’attuale problema del parlamento italiano sia la scarsa rappresentatività.
Oggi il parlamento italiano non rappresenta il popolo sovrano, una cosa della massima gravità per una repubblica parlamentare governata attraverso la democrazia rappresentativa.
I motivi sono molteplici e complessi, li conosciamo, ma non saranno affrontati in questo manifesto che afferma la nostra convinzione che:
LA RIDUZIONE DEL NUMERO DEI PARLAMENTARI NON RISOLVE NESSUNO DEI PROBLEMI ALLA BASE DELLA SCARSA RAPPRESENTATIVITA’, anzi, l’effetto è esattamente opposto.
Il problema di ridurre il costo dei parlamentari (poco influente rispetto ad altre voci di spesa pubblica) è una questione etica, per cui chi ci governa non dovrebbe accettare compensi esageratamente abnormi rispetto alle pensioni minime o ai redditi più bassi.
Ridurre il numero dei parlamentari non garantisce in alcun modo che il singolo parlamentare guadagnerà di meno e avrà meno privilegi, anzi, l’effetto sarà anche in questo caso l’opposto e i parlamentari potranno aumentarsi ulteriormente stipendi e privilegi senza destare scalpore.
Ridurre la rappresentatività del parlamento è un’obbiettivo ricorrente negli ultimi anni: leggi elettorali anticostituzionali con risultati manipolati attraverso premi di maggioranza e quote di sbarramento garantiscono ai partiti la stabilità del proprio potere in un sistema in cui pochi leader si alternano alla guida del paese senza offrire altre alternative.
Il popolo, che vota per affidare la propria sovranità a dei rappresentanti, non trova nessun candidato meritevole e quindi:
a) Non vota.
b) Vota per un partito che viene però escluso tramite le quote di sbarramento e la segregazione in nicchie di minoranza inascoltate.
c) Vota (colpevolmente) col solo obiettivo di “non far vincere” la parte che meno lo rappresenta.

Soluzioni reali che andrebbero proposte sono:
– Un tetto agli stipendi lordi totali dei parlamentari legato al reddito minimo di chi lavora o alle pensioni minime.
– Proporzionale puro senza alcuno sbarramento.
– Rappresentanza dei non votanti attraverso l’annichilazione dei seggi non espressi*

* L’elezione dei parlamentari procede in due fasi:
1° fase: è calcolato il numero di voti necessari all’elezione di un rappresentante nelle rispettive camere.
Se una forza politica raggiunge questa quota elegge automaticamente un rappresentante in parlamento.
2° fase: è calcolato il numero dei votanti e sulla base di quello si calcolano i parlamentari eleggibili nella stessa percentuale nelle due camere annichilendo i parlamentari in eccesso.
Ad esempio, se si recano a votare il 60% degli aventi diritto saranno eletti rispettivamente nelle due camere il 60% dei deputati e dei senatori, con metodo proporzionale puro.
Così facendo il 40% che non ha trovato rappresentanti votabili nell’offerta politica elettorale neutralizza la propria quota di rappresentanza restituendo un’immagine più fedele del paese in parlamento.

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